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Call center: come arredarlo in 4 mosse

Arredare un call center può sembrare una cosa semplice e banale ma farlo bene, invece, richiede una serie di accortezze. Innanzitutto un call center è un centro formato da persone e sistemi informatizzati che hanno il compito di gestire le chiamate inoltrate o ricevute da un’azienda.

Ci sono una serie di scelte da fare a monte dell’allestimento di un call center. Prima di tutto bisogna scegliere se si tratterà di un call center di inboud (gli operatori gestiscono le chiamate in arrivo) o di outbound (gli operatori chiamano i clienti per offrire dei servizi o ricevere dei feedback).

Dopodiché si passa alla divisione degli spazi. Questa è una parte di fondamentale importanza, in quanto ne risentiranno direttamente gli operatori lavorandoci ogni giorno. Il loro benessere deve stare al centro di ogni scelta che verrà effettuata. Solitamente all’interno di un call center gli spazi vengono suddivisi tra le postazioni di lavoro, una zona relax, una cucina e i bagni.

Centro di accoglienza e reception

La reception è la prima cosa che ogni persona vede entrando nel call center; per questo motivo deve fare una buona impressione e dovrà far trasparire i valori su cui si fonda l’azienda. All’interno della reception si trovano solitamente un bancone e delle sedie per la sala d’attesa. Noi di Grendene consigliamo le nostre poltroncine per sala d’attesa mod. Domus e Sally, le quali, oltre ad un alto livello di comodità, conferiscono un grande valore estetico.

Area di lavoro di un call center

Quest’area è il fulcro dell’azienda e solitamente dovrebbe essere una stanza silenziosa, ampia, climatizzata e luminosa.

Anche qui c’è una scelta che va fatta a monte della suddivisione degli spazi, ovvero la disposizione delle postazioni da lavoro multifunzionali con scrivania singola, doppia o con quattro postazioni. C’è infatti da tenere in considerazione se gli operatori devono lavorare sempre in modo isolato o talvolta hanno bisogno di collaborare tra loro. In qualsiasi caso bisogna rispettare l’importanza dello “spazio vitale”, ovvero un’area minima intorno al nostro corpo che non vogliamo venga invasa e che ci permette di svolgere con serenità le nostre mansioni. Al giorno d’oggi ci sono dei dispositivi che aumentano la privacy anche all’interno di uffici open space: stiamo parlando di pareti divisorie e paretine mobili fonoassorbenti, le quali migliorano anche l’isolamento acustico.

Sedie da lavoro per call center

spazi ed arredi non devono far insorgere dolori muscolari e alle articolazioni. Un operatore di un call center lavora mediamente dalle 30 alle 48 ore alla settimana, solitamente seduto alla sua scrivania. Per questo motivo ci sarà bisogno di sedie da ufficio girevoli che garantiscano alti standard in termini di ergonomia e comfort. Il catalogo di Grendene, per fortuna, è ben fornito a riguardo. Tra le nostre proposte vi consigliamo le sedie girevoli da ufficio mod. Juke e Dynamic, le quali sono dotate di meccanismo sincronizzato del sedile e dello schienale, supporto lombare e braccioli regolabili in più posizioni, da abbinare a delle scrivanie regolabili in altezza, in modo da raggiungere il massimo grado di personalizzazione della postazione di lavoro. Ricorda, lavorare in condizioni ottimali aumenta il benessere e la produttività degli operatori.

Cucina e area relax di un call center

Altri spazi importanti da allestire sono cucina e area relax, i quali possono dare un attimo di pausa alla routine frenetica tipica di questi ambienti lavorativi.

Lo spazio cucina è di aiuto a tutti quegli operatori che si fermano a mangiare in pausa pranzo. Non c’è bisogno di allestire un ristorante, bastano solamente un frigorifero, un microonde, un tostapane e qualche mensola dove poter riporre l’attrezzatura base.

Infine non potrà mancare l’area relax, nella quale gli operatori potranno riposarsi tranquillamente e staccare un attimo mente e fisico dalla frenesia dell’attività lavorativa e scambiare due parole con i colleghi.

Ottimale sarebbe l’inserimento di tavolini e sedie, su cui fermarsi un attimo a sorseggiare un caffè.

Noi di Grendene consigliamo la nostra sedia per la collettività mod. Aris 650, nella versione interamente in polipropilene disponibile in una vasta gamma di colori. Le sue linee e le sue forme garantiscono eleganza e versatilità: sono belle alla vista ed impilabili per garantirne un facile stoccaggio.

aris-650

5 buone ragioni per scegliere lo “smart working”

Cos’è lo smart working?

Oggi più che mai sentiamo parlare di “smart working” ma di cosa si tratta esattamente?

Lo “smart working” è il nuovo approccio al modo di lavorare all’interno di un’organizzazione, è un modello di rapporto di lavoro caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali che sfrutta la tecnologia degli strumenti digitali che permettono di abbattere le barriere fisiche dello spazio e del tempo.

Questa modalità di lavorare da remoto viene stabilita tramite un accordo tra dipendente e datore di lavoro.

Lavorare in modalità “smart” presuppone però un percorso di cambiamento culturale e un’evoluzione dei modelli organizzativi aziendali.

Molti imprenditori infatti ritengono che per applicare questa modalità di lavoro sia fondamentale adottare una cultura aziendale basata sulla fiducia, sull’autonomia, sulla responsabilità e sulla predisposizione al cambiamento.

È inoltre essenziale stabilire opportuni indicatori chiave di performance (KPI) per monitorare i risultati e gli obiettivi da raggiungere. In questo modo sarà possibile quantificare non solo i risultati aziendali ma anche quelli dello smart working stesso.

Perché scegliere lo smart working?

Il primo vantaggio riguarda la logistica: il lavoratore non deve più perdere tempo prezioso nel tragitto casa-lavoro, evita quindi di rimanere bloccato nel traffico e soprattutto riduce al minimo il rischio di fare incidenti per la fretta di recarsi in ufficio nuocendo alla propria salute e a quella degli altri.

Secondo, lo smart working permette un miglior equilibrio tra vita privata e vita lavorativa. Questo modello infatti garantisce una maggiore flessibilità, in quanto facilita tutti quei lavoratori con famiglia e figli ad essere più presenti, permettendo loro di prestare maggiore attenzione ai propri bambini, facendo conciliare gli impegni lavorativi con quelli genitoriali. Anche i giovani possono beneficiarne in quanto possono dedicare più tempo a fare altre attività, sentirsi maggiormente realizzati, felici e di conseguenza lavorare in modo più efficiente.

Il terzo beneficio è legato proprio all’aumento della propria produttività. Grazie infatti al passaggio del lavoro “per obiettivi” e non più a lavoro a “ore lavorate” e dal controllo alla fiducia tra capo e dipendente, i lavoratori si sentono più responsabilizzati e questo favorisce un miglioramento delle performance e degli obiettivi da raggiungere, influendo positivamente sulla motivazione e sulla soddisfazione dei dipendenti nei confronti del loro lavoro.

Quarto, adottando il modello dello smart working inevitabilmente si crea una distanza tra lavoratore agile e dinamiche di ufficio.

Questo, erroneamente, viene percepito come un lato negativo in quanto non favorisce lo scambio di idee con i colleghi. Fortunatamente però con la tecnologia di cui siamo tutti dotati è molto semplice superare questo ostacolo. Anzi, questo nuovo modo di lavorare ci permette di non essere distratti o disturbati inutilmente dai nostri colleghi.

L’ultimo aspetto positivo, ma non meno importante, è che ai lavoratori “agili “viene garantita parità di trattamento rispetto ai colleghi che operano in modalità tradizionale.       È, quindi, prevista la tutela in caso di infortuni e malattie professionali.

In conclusione, scegliere lo smart working significa creare valore sia per il lavoratore sia all’azienda in quanto questa modalità di lavoro sceglie di mettere al centro dell’organizzazione la persona con lo scopo di far convergere i suoi obiettivi personali e professionali con quelli dell’azienda, facendola crescere e aumentandone la produttività. Tutto questo non deve ovviamente andare a discapito dell’ergonomia e della propria salute. Come spesso accade, infatti, poche sono le persone che ricreano, nella loro abitazione, una vera e propria postazione di lavoro smart, prediligendo invece postazioni improvvisate magari nel salotto di casa o nel tavolo da cucina utilizzando le classiche sedie a quattro gambe.

Nulla di più sbagliato per l’ergonomia, la postura e per la schiena, che a lungo andare potrebbe dar luogo a  fastidiosi dolori e indolenzimenti, dovuti dall’avere assunto una posizione di lavoro scorretta e prolungata nel tempo.

E tu cosa aspetti? Proteggi la tua schiena, vieni a scoprire le nostre sedie da ufficio perfette per lavorare dove, come e quando vuoi tu.

 

 

 

 

 

Pelle vs. similpelle

Quando decidiamo di acquistare un capo di abbigliamento, un complemento d’arredo, un’auto siamo spesso incerti sulla tipologia di rivestimento da scegliere.
Sebbene tutti noi sappiamo che pelle e similpelle non siano uguali, non siamo però coscienti di tutti gli aspetti positivi e negativi che contraddistinguono queste due tipologie di rivestimento.
In primo luogo quando parliamo di pelle ed ecopelle dobbiamo imparare a distinguerle usando i sensi della vista e del tatto.
Il tessuto di pelle è continuo, appartiene all’apparato cutaneo, è formato da 3 superfici che, rispettivamente vengono chiamate epidermide, derma e strato sottocutaneo.
Oggigiorno si usano le pelli di animali sia per realizzare indumenti, accessori di abbigliamento quali cinture, borse, scarpe..ecc. sia per il rivestimento dei sedili delle automobili che dei salotti.
Generalmente la pelle che viene usata è di origine bovina, ovina, suina ma a volte proviene anche da animali selvatici come cervi, alci, serpenti, coccodrilli e canguri.

I vantaggi della vera pelle

Ma vediamo più nel concreto quali sono i vantaggi di questo materiale.
Prima di tutto ha un valore proprio che è intrinseco alla materia prima. In secondo luogo oltre ad essere versatile in quanto può essere usata per rivestire diversi prodotti è anche molto resistente, questa robustezza è dovuta alla composizione naturale del materiale in sé.
A livello estetico è un materiale gradevole sia alla vista che al tatto.
Ma soprattutto, diversamente dal tessuto e da altri tipi di rivestimenti ciò che conferisce ulteriore valore a questo materiale è la sua facilità di pulizia che lo rende quindi un’ottima scelta per coloro che soffrono di allergie alla polvere.

Gli svantaggi della vera pelle

Dall’altro lato però, ma come è naturale che sia, la pelle presenta anche dei lati negativi (che dal nostro punto di vista non superano di certo i pregi).
Per prima cosa non è un materiale economico anzi, ha un costo elevato dovuto alla materia prima in sé ma anche per l’artigianalità con cui è lavorato.
Secondo aspetto negativo: non è lavabile.
E inoltre ricordiamo che è dotata di un basso livello di traspirabilità.

Come riconoscere la vera pelle

Per saper riconoscere la pelle vera da quella finta dobbiamo verificarne la natura. In genere la pelle di qualità ha una consistenza più rilevante rispetto a quella finta ed è anche più morbida, dalla texture irregolare e imperfetta. Solitamente è composta da una grana superficiale eterogenea, ha grinze di diverse tipologie: grosse, sottili e una consistenza importante.

Diversamente, la pelle sintetica è quasi sempre più sottile e delicata ed è caratterizzata da una texture più omogenea e uniforme.
Ma come è fatta la similpelle?
E’ fondamentale sapere che l’ecopelle e similpelle sono due materiali differenti. Solo in apparenza La similpelle somiglia alla pelle ma la sua composizione è completamente di origine sintetica ed assolutamente non naturale.

I vantaggi della similpelle

La caratteristica positiva della similpelle è che è un materiale economico che ha costi bassi ed è leggera.
Ha un prezzo conveniente, resiste al calore, è facile da pulire, non si altera con l’esposizione alla luce è idrorepellente.

Gli svantaggi della similpelle

Dall’altro lato però proprio a causa della plastica di cui è composta con il tempo tende a rovinarsi in tempi più brevi rispetto a quelli della pelle vera.
Quasi sempre in genere la similpelle è fatta in pvc ovvero una plastica difficilmente riciclabile, per niente sostenibile e con un effetto dannoso per l’ambiente.
Non è traspirante e non risulta morbida come la pelle vera al tatto.
Con il tempo si usura velocemente e tende a deteriorarsi lasciando intravedere nelle pieghe il tessuto sottostante.

Quindi se quello che cercate è una poltrona in vera pelle che duri nel tempo, affidatevi a noi e venite a scoprire Kasia.

Kasia

Senza braccioli non si può stare

Normalmente quando si decide di acquistare una sedia da ufficio, specialmente in un primo momento, la maggior parte della gente concentra la propria attenzione solo su alcune caratteristiche del prodotto, come ad esempio il prezzo, i materiali con cui è costruito e le caratteristiche tecniche di cui è dotato, tra cui il rivestimento, l’imbottitura, le ruote, ma raramente riconosce il valore di un dettaglio che spesso si rivela un elemento indispensabile.. si tratta dei braccioli.

Infatti l’OSHA ovvero l’Occupational Safety and Health Administration, raccomanda che l’altezza del bracciolo sia regolabile per consentire alle braccia di poggiare comodamente e alle spalle di rilassarsi rilasciando la tensione, che altrimenti, si verrebbe ad accumulare sul collo, provocando terribili dolori cervicali. I braccioli infatti sostengono le nostre braccia evitando che si irrigidiscano.
Di norma i gomiti e gli avambracci dovrebbero appoggiare leggermente, non è però opportuno poggiare sul bracciolo gli avambracci quando si digita sulla tastiera del computer.

Come regolare i braccioli

Il consiglio che noi vi diamo è di investire un po’ di più ed acquistare su una sedia confortevole, omologata e dotata di braccioli, piuttosto di fare una spesa di cui potreste pentirvi un domani.

Inoltre, sempre più di frequente, sentiamo colleghi o amici lamentarsi di dolori cervicali. Nonostante essi siano dotati di sedie da ufficio con braccioli non è detto che li abbiano regolati nel modo corretto! È fondamentale infatti saper regolare i braccioli nel modo più giusto e adeguato in modo da prevenire questo tipo di inconvenienti .
Anche in questo caso la regolazione non richiederà più di un paio di minuti, è possibile aumentare o diminuire l’altezza del bracciolo in base alle proprie esigenze facendo pressione al pulsante generalmente posto sotto o a lato del bracciolo.

Altro fattore da tenere in considerazione, quando scegliamo la nostra sedia, sono le misure della scrivania, specialmente dell’altezza in quanto è preferibile che i braccioli siano più bassi del bordo del piano di lavoro in modo da permettere alla sedia di essere avvicinata senza ostacoli.
In caso contrario, senza rendercene conto, rischiamo pian piano di scivolare in avanti sulla seduta assumendo una posizione scorretta.

Le diverse tipologie di braccioli

In commercio esistono varie tipologie di braccioli, Grendene ha selezionato per voi braccioli che rispondono alle diverse specifiche.
Tra i diversi tipi di braccioli esistono: braccioli fissi o regolabili di questi è possibile fare un’ulteriore distinzione tra braccioli solo regolabili in altezza, in 2d, 3d, fino ad arrivare a 4d dove, oltre che in altezza, si può regolare la larghezza, la rotazione e la traslazione del bracciolo.

I braccioli fissi vengono scelti solitamente da chi predilige un prodotto più economico ma ugualmente funzionale; mentre i braccioli regolabili in altezza, in 2d, 3d o 4d per clienti che non si fanno mancare alcun comfort.

Grendene produce diverse tipologie di sedute con braccioli , scopri Juke, la sedia per ufficio pensata da Grendene.

Juke la sedia da ufficio con braccioli

Ufficio open space: pro e contro

Dall’ufficio tradizionale all’open space

Ormai è iniziato l’anno nuovo e con esso anche tutti i nuovi progetti, è tempo quindi di cambiamento e di rinnovo. Perché non iniziare questa trasformazione del proprio ufficio?
Meglio scegliere un ufficio tradizionale o un open space?
Negli ultimi vent’anni la trasformazione che c’è stata nel mondo del lavoro e nel modo di lavorare e di concepire la produttività ha inevitabilmente influenzato anche l’ambiente e gli spazi di lavoro.
Da uffici tradizionali si è passati inizialmente a degli ampi ambienti divisi in spazi più ristretti e in seguito ad uffici “open space” ovvero uffici di grandi superfici privi di pareti divisorie, che vengono condivisi dai colleghi. Il modello “open space” si è diffuso all’inizio degli anni duemila ed è stato concepito per migliorare le relazioni tra i colleghi e favorire un avvicinamento tra dipendenti e capiufficio, aiutare il team building e promuovere la condivisione di competenze, conoscenze e lo scambio di idee.
Oggi tuttavia, il modello dell’ufficio open space è stato superato e messo in discussione dai risultati della ricerca: uno studio del 2008 pubblicato nell’Asia Pacific Journal of Health Management aveva già evidenziato come gli ambienti di lavoro aperti riducessero la produttività e aumentassero i livelli di stress dei dipendenti.
Un altro studio più recente dell’Università di Sydney ha confermato che nelle aziende con spazi di lavoro open le principali cause di insoddisfazione e frustrazione sono il rumore delle apparecchiature elettroniche quali stampanti, tastiere, scanner, campanelli di ogni genere; le continue interruzioni e la mancanza di privacy. Proprio la mancanza di privacy se da un lato favorisce gli scambi e le conversazioni tra i dipendenti, dall’altro asseconda conversazioni inutili e perditempo.
Addirittura un altro recente studio dimostra come lavorare in spazi senza barriere riduca il tasso di collaborazione tra impiegati sfavorendo le relazioni interpersonali tra colleghi e anzi incoraggi l’isolamento.
Molti manager imprenditori ritengono che questo tipo di ambiente permetta loro di avere un controllo superiore sui loro sottoposti ma dall’altro lato bisogna fare i conti con l’inquinamento acustico che viene a crearsi. Maggiore è il rumore e minore sarà la capacità di controllo.

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La soluzione e la nuova tendenza: l’ufficio ibrido

Negli anni alcune compagnie americane hanno trovato delle soluzioni per mettere d’accordo tutti e optando per modelli di ufficio che bilanciassero gli spazi chiusi e gli spazi aperti per garantire ai dipendenti la disponibilità di ambienti diversi ovvero degli spazi “ibridi”.
La trasformazione negli spazi di lavoro è il risultato della consapevolezza delle diverse necessità durante lo svolgimento delle varie attività lavorative.
In questo modo, gli impiegati non avranno più la propria scrivania ma a seconda del lavoro che devono svolgere possono autonomamente cambiare ambiente di lavoro e optare per lo spazio che più soddisfa le loro esigenze.
Idealmente, l’ufficio ibrido di una grande azienda dovrebbe comprendere spazi aperti, uffici privati, sale riunioni e spazi più ristretti, isolati e insonorizzati: in questo modo è possibile soddisfare le esigenze di tutti. Sia quando è tempo di collaborazione, di confronto e discussione; sia quando serve privacy, concentrazione e silenzio.
Inoltre, sarebbe utile dotarsi di spazi dedicati alla socializzazione come una cucina comune o un’area caffè per garantire piccoli spazi di decompressione e relax nel corso della giornata lavorativa. Quindi cosa stai aspettando? È tempo di cambiamento, vieni a trovarci e scopri i nostri prodotti per il tuo ufficio ibrido. 

Sedie per aule didattiche: 7 consigli pratici per scegliere quella giusta

Nella scelta delle sedie per aule didattiche è fondamentale optare per sedute che consentano l’ottimizzazione degli spazi oltre garantire agli utenti una postura corretta e confortevole.

Oggi, le aule didattiche non sono più statiche come quelle di una volta. La loro trasformazione ha reso l’ambiente di formazione innovativo e dinamico. Ecco perché, anche i componenti d’arredo stanno cambiando, diventando sempre più flessibili e moderni. Sia nel caso in cui si tratti di aule universitarie che di biblioteche, scegliere la sedia giusta non è facile, la varietà di modelli è molto vasta e spesso ci confonde le idee, se non si tengono presenti i bisogni da soddisfare.
Analizziamo quindi le caratteristiche necessarie quando si parla di sedie per aule didattiche.

Innanzitutto sia che si tratti di sedie per ambienti scolastici, università, biblioteche o scuole guida considerata l’alta frequenza d’uso le sedie devono essere resistenti e durare nel tempo è bene dunque valutare i materiali di costruzione.

Per di più al giorno d’oggi le aule didattiche sono sempre più in evoluzione, per questo è necessario adattare le sedie alle varie necessità. Questo è il motivo per cui le sedute accessoriate ed impilabili sono preferibili per ogni situazione. Ovviamente trattandosi di sedute per sale corsi saranno utilizzate per diverse ore, per questo motivo è fondamentale che la sedia sia comoda ed ergonomica.

Vediamo ora quali sono le caratteristiche principali da tenere in considerazione quando dobbiamo scegliere una sedia per sala corsi:

  • Sedie impilabili: per soddisfare le esigenze di trasporto, per lo stoccaggio in magazzino o per l’ottimizzazione dello spazio è una buona soluzione optare per sedie accatastabili.
  • Sedie pieghevoli: sono la scelta ideale sia nel caso in cui vengano realizzati eventi e ci sia la necessità di trasportare le sedie nella location scelta o ancora per motivi di spazio.
  • Sedie agganciabili: sono ottime quando c’è la necessità di creare più file, sono l’ideale per le aule di scuole guida o nelle aule universitarie. In questo modo regnerà l’ordine.
  • Sedie con scrittoio: Lo scrittoio a ribaltina è un accessorio importantissimo per le sedie rivolte a studenti e a tutti coloro che svolgono corsi di formazione nelle proprie aule; In quanto permette l’uso di tablet o quaderni per prendere appunti durante le lezioni o i meeting. In questi casi è importante che la tavoletta scrittoio sia ribaltabile e antipanico.
  • Sedie con portaoggetti: generalmente è preferibile che le sedie didattiche abbiano in dotazione un portaoggetti dove gli studenti possano riporre i propri effetti personali senza lasciare disordine sul banco o per terra. Generalmente si tratta di una griglia posta sotto la sedia, dobbiamo però considerare che questo accessorio ne impedisce o limita l’impilabilità.
  • Carrello porta sedie: se scegli le sedie impilabili e hai l’esigenza di impilarle spesso, ti potrebbe essere molto utile il carrello porta sedie. Si tratta di un pratico carrellino dotato di ruote dove potrai riporre le tue sedie e spostarle da una stanza all’altra con estrema semplicità.
  • Sedie su trave: altra soluzione spesso impiegata nelle aule universitarie per mantenere le sedute in ordine e recuperare il maggior spazio possibile è quella delle sedie su trave. L’aspetto negativo è che in questo caso la seduta rimane fissa e non può essere spostata al bisogno.
  • Materiali e rivestimenti: nell’acquisto della vostra sedia per sale meeting considerate anche il rivestimento. Materiali quali legno, polipropilene ed ecopelle risultano essere i materiali maggiormente igienizzabili mentre i tessuti tendono a sporcarsi più facilmente e sono più difficili da pulire.

Come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, molte sono le combinazioni possibili per arredare un’aula meeting e molte sono le tipologie di sedie per sale corsi che puoi utilizzare, l’importante è che siano resistenti in termini di usare e che restituiscano agli utilizzatori che visitano la tua azienda o la tua scuola una buona prima impressione.

Dentro le sale corsi, oltre alle sedute, ricordati di aggiungere ulteriori elementi che possono far rilassare i tuoi visitatori, o far apprendere meglio gli studenti come: lavagne interattive, libri e riviste, facili collegamenti alla rete Wi-Fi e non dimenticare di inserire piante e altri complementi decorativi.

Ecco alcune sedie che Grendene ha creato: sedie per la collettività e per le aule didattiche.

sedia Aris 660 con braccioli

Ufficio oggi: come cambia l’area dirigenziale

Oggi il modo di arredare un ufficio è decisamente cambiato rispetto a quello degli anni precedenti. Gli uffici odierni infatti sono ambienti più moderni, più essenziali e rilassanti.
Queste caratteristiche si ritrovano all’interno degli spazi operativi ma si possono applicare anche alle stanze occupate da manager e dirigenti. La volontà, per quanto riguarda la scelta di scrivanie, sedie e poltrone per ufficio, è quella di creare un’atmosfera di comfort. Un mood conciliante ma contemporaneamente dinamico, che ispiri coloro che lavorano a produrre di più, pur rimanendo concentrati e disponibili a confrontarsi con clienti e colleghi.

Il risultato di queste nuove tendenze conduce alla ricerca della semplicità, che si traduce nelle linee pulite e sottili delle poltrone e dei mobili, dando un taglio netto all’arredamento formato da poltrone con grosse imbottiture, mobili elaborati e dalle grandi dimensioni.

I luoghi di lavoro si trasformano in postazioni utili al confronto, spazi dove regnano comunicazione, formazione e rapporti tra le persone. Questo è molto importante soprattutto per quanto riguarda gli uffici dei manager che, in base all’arredamento, possono andare verso due tipi di tendenze, una più classica e una più moderna.

Ufficio oggi come cambia l'area dirigenziale

Uffici dirigenziali classici

Quando si progetta un ufficio manageriale, anche al giorno d’oggi, si può optare per un arredamento che rispecchi uno stile più classico. Chiaramente si tratta di una reinterpretazione: niente mobili che restituiscono un senso di pesantezza ma via libera a materiali di pregio e di qualità dalle alte performance tecnologiche, sia per quanto riguarda scrivanie e armadi, sia nelle sedie, che saranno rivestite in pelle o in ottima ecopelle. Nel caso il dirigente optasse per una sedia in tessuto, potrà scegliere tra una stampa optical o 3D, che attualmente vanno per la maggiore. I colori saranno sempre sobri ed eleganti: si tratta comunque della sedia di qualcuno che deve trasmettere autorità. Allo stesso tempo, gli oggetti e gli accessori che verranno inseriti in un ufficio dirigenziale saranno di design e studiati nei minimi dettagli.
Le aziende che optano per uno stile classico avranno ancora diversi ambienti chiusi, rispetto a sale open space, e gli arredi andranno comunque a seguire la struttura gerarchica dell’impresa, riservando agli ambienti dirigenziali un arredamento di profilo più alto.

Uffici dirigenziali moderni

Il discorso cambia se si desidera realizzare, all’interno di un’azienda, una struttura di uffici più moderna e concepita secondo un’idea di lavoro più “fluido” e meno gerarchico. L’organizzazione degli spazi seguirà proprio questa fluidità, dunque gli ambienti saranno concepiti per essere dei luoghi dove si comunica, ci si concentra, si entra in contatto e si lavora assieme.
Ecco allora gli open space, i co-working e gli uffici manageriali aperti che all’occasione possono fungere da sale riunioni, arredate più con il gusto della praticità che del lusso. Allo stesso tempo i mobili saranno multifunzionali e anche le sedie da ufficio verranno selezionate sulla base alla loro comodità.

Grendene, grazie all’esperienza nel settore delle sedie per ufficio, presenta una vastissima selezione di sedute e poltrone perfette per gli uffici dirigenziali, siano essi classici o moderni. Sedie per ufficio confortevoli ma con caratteristiche di grande eleganza. Le poltrone dirigenziali sono l’ideale per ogni tipo di manager, uomo o donna: figure di successo che prediligono arredi pratici ma raffinati, dove ogni particolare è curato nel dettaglio.

In conclusione, oggi la figura del manager è decisamente cambiata, così come l’arredamento per le stanze che lo ospitano. Non ha più bisogno di uno spazio riservato che lo isoli rispetto agli altri colleghi, bensì di un nuovo ambiente, anche arredato in modo più classico, modulabile in base alle esigenze e alle attività che deve seguire assieme agli altri lavoratori. Le necessità di oggi non sono più quelle di “comandare dall’alto” ma piuttosto di collaborare, riunire, trasmettere sapere e conoscenze. La parola d’ordine dunque è connessione, sebbene con la necessaria privacy che la figura e i compiti di un manager richiedono.

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